PLA - Acido polilattico biopolimero

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Il PLA o acido polilattico è prodotto dal destrosio (zucchero) estratto da materiali a base biologica. È la bioplastica, o biopolimero, più popolare e l’unica attualmente prodotta in un impianto di scala mondiale. Natureworks possiede un impianto da 130.000 tonnellate a Blair, in Nebraska, che produce PLA sotto il marchio Ingeo.

Il PLA può essere paragonato soprattutto al PET-A e può essere convertito sulle stesse linee di produzione (stampaggio a soffiatura, stampaggio a iniezione-stiro-soffiaggio ISBM e termoformatura). Sono disponibili anche gradi con indici di fluidità più elevati, che possono essere utilizzati facilmente nelle applicazioni di stampaggio a iniezione, nelle quali il PLA può essere un valido sostituto del polistirene (PS).
Questo biopolimero è molto adatto anche per l’estrusione di fibre, potendo sostituire validamente il polipropilene (PP).

In determinate condizioni il PLA è in grado di biodegradarsi. I prodotti del PLA (acido polilattico) possono essere compostati in impianti industriali in cui possono essere controllati il calore (70°C o più) e l’umidità (minimo 70% UR). Il materiale, essendo igroscopico, deve essere sottoposto ad essiccazione prima di essere convertito, nella maggioranza dei casi. Tutti i gradi sono in possesso del certificato di biocompostabilità ai sensi della norma EN 13432.
Questo prodotto è spesso usato nelle miscele o nei compound, per migliorare le proprietà dei materiali.
I gradi del PLA standard sono trasparenti e presentano un’elevata brillantezza.

Le applicazioni tipiche del PLA (acido polilattico) sono le seguenti:
- Estrusione di fibre: sacchetti per il tè e indumenti;
- Stampaggio a iniezione: contenitori portagioie;
- Compound: con legno e PMMA;
- Termoformatura: contenitori bivalva, vassoi per dolci, tazze e cialde per caffè;
- Stampaggio a soffiatura: bottiglie per l’acqua (non addizionata con gas), succhi freschi e boccette per cosmetici.